Condropatia femoro rotulea: può capitare che, a seguito di una risonanza magnetica, nel referto medico sia presenta questa diagnosi.
Per comprendere pienamente a cosa ci si riferisce con questo termine, è utile, innanzitutto, capire cosa sia una condropatia in generale.
Per condropatia, detta anche condromalacia, si intende qualsiasi patologia che interessa la cartilagine articolare.
La cartilagine è presente in numerose articolazioni del nostro corpo, come nella spalla, nell’anca e nel ginocchio, per cui una degenerazione può influire sulla pratica delle attività quotidiane.
Esistono 5 gradi per identificare la gravità della condropatia:
Ogni tipo di usura ha un suo specifico trattamento, che va naturalmente valutato caso per caso.
Prima di analizzare nel dettaglio la condropatia femoro rotulea, è importante chiarire il ruolo della rotula nell’articolazione del ginocchio, con un breve richiamo anatomico.
La rotula, anche chiamata patella, è l’osso anteriore del ginocchio, più sporgente rispetto agli altri e situato sopra il femore e la tibia.
Facilmente individuabile al tatto e con la forma di un triangolo rovesciato, permette il movimento di estensione della gamba: è collegata nella parte superiore ai muscoli e relativi tendini della coscia e in basso è collegata alla tibia, tramite il tendine rotuleo.
Oltre a permettere il movimento di estensione, protegge le strutture articolari sottostanti più fragili: considerando che si trova a diretto contatto con il femore, entrambe le ossa hanno uno strato di cartilagine che permette un’aderenza ottimale senza frizioni.
Quando questo strato cartilagineo si deteriora, si parla, appunto di condropatia femoro rotulea.
La condropatia femoro-rotulea, come anticipato prima, è una condizione che implica l’usura della cartilagine interna della rotula.
Può avere diverse cause, tra cui:
Il movimento improprio, soprattutto della rotula ai danni della cartilagine del femore, causa il deterioramento, con conseguente infiammazione.
Considerando che il rammollimento o l’usura della cartilagine si presenta all’interno della rotula (o patella), la condropatia femoro rotulea viene anche chiamata:
in quanto fenomeno tipico degli individui che praticano regolarmente la corsa.
La condropatia rotulea può, dunque, manifestare gli stessi sintomi della gonartrosi, quali:
soprattutto salendo o scendendo le scale, durante la pratica sportiva e restando seduti per molto tempo.
Normalmente, se trattata nei primi stadi ed eliminando la causa che la alimenta, la condropatia femoro-rotulea guarisce in autonomia, senza l’ausilio di interventi chirurgici o fisioterapici.
Quando il dolore è persistente nel tempo e tende a non risolversi con il riposo dalle condizioni che stressano la cartilagine, è utile contattare il medico per prenotare un controllo specifico.
Attraverso una visita specialista con manovre diagnostiche e con dei test di imaging (radiografia e/o risonanza magnetica) sarà possibile capirne le cause e trovare la soluzione migliore per ogni grado della patologia.
Nelle condizioni in cui l’usura articolare sia lieve (grado 1), un riposo assoluto dalle attività sportive e dalle azioni che causano il dolore, associata all’assunzione di FANS, può essere sufficiente.
L’applicazione di impacchi di ghiaccio può essere utile a lenire ulteriormente il dolore, soprattutto nelle fasi acute.
La medicina rigenerativa per il ginocchio si è dimostrata, soprattutto nei pazienti giovani, un valido aiuto per contrastare questo tipo di condizione nei primi gradi (1-2).
La sua forza risiede nei processi che le iniezioni innescano, ma, soprattutto nella sede dal quale vengono prelevati: il nostro corpo.
Spieghiamo meglio; le soluzioni principali in medicina rigenerativa sono il PRP e le cellule staminali da tessuto adiposo:
Questi trattamenti hanno dei vantaggi importanti, in quanto:
Il 3° e il 4° grado della condropatia femoro-rotulea sono condizioni, come detto prima, più gravi ed in alcuni casi è necessario ricorrere alla chirurgia.
Le soluzioni sono diverse, in quanto il grado di degenerazione è differente:
Nel video a seguire potrete vedere in che modo viene effettuato l’innesto per la cura delle lesioni cartilaginee (MaioRegen).