Riabilitazione protesi anca: programma e calendario dei tempi di recupero

In questo articolo parleremo della riabilitazione a seguito di un intervento di protesi d’anca e vi darò alcuni consigli per poter tornare velocemente a camminare senza supporti.

Dopo l’intervento di protesi d’anca, bisogna necessariamente seguire delle norme per garantire l’ottimo recupero funzionale. Sia che l’intervento venga eseguito con un approccio anteriore, laterale o postero-laterale, è comunque importante la gestione fisioterapica post-intervento.

Spesso l’attenzione viene posta sull’operazione in sé, meno sulle buone norme da seguire nel post-operatorio.

Per sottolineare l’importanza della riabilitazione nel post-operatorio, in basso potrete vedere un video di un mio paziente di 76 anni dopo due mesi dall’impianto di protesi totale all’anca destra, che ha seguito pedissequamente i consigli che troverete in questo articolo.

Programma riabilitativo per la protesi d’anca

Una premessa si rende necessaria: questo articolo riguarda esclusivamente la riabilitazione nel post-operatorio. Per saperne di più sull’impianto di protesi d’anca, i materiali e come si svolge l’intervento, ti consiglio di leggere questo articolo.

La riabilitazione ha diversi obiettivi:

  • recupero della forza muscolare;
  • educazione alla deambulazione con stampelle, per un successivo abbandono graduale di queste;
  • recupero della funzionalità;
  • educazione del paziente alla postura adeguata.

In genere il percorso riabilitativo dura dalle 3 alle 5 settimane: le capacità di guarigione del paziente e le sue richieste funzionali possono influire sulla durata, che viene rivalutata ogni volta con dei controlli periodici.

Vediamo adesso cosa prevede il percorso riabilitativo nel post-operatorio di protesi d’anca.

Degenza ospedaliera

Dopo l’impianto di protesi d’anca si prevede la degenza in ospedale per un tempo che varia dai 3 ai 5 giorni. Il tempo di degenza è diverso a seconda delle condizioni cliniche del paziente e della risposta del suo organismo alla nuova protesi.

Ovviamente, in questi giorni, come nella fase successiva, la deambulazione viene fatta con l’ausilio di stampelle.

Il giorno successivo all’impianto di protesi d’anca

protesi anca come camminare

Il giorno successivo – e in alcuni casi, il giorno stesso - all’intervento si inizieranno i primi esercizi di mobilità dell’articolazione con l’aiuto di un fisioterapista: è già da qui che al paziente si insegneranno gli esercizi che svolgerà a casa in autonomia.

In questo momento è possibile percepire l’arto operato come più lungo: questa condizione, se l’intervento viene eseguito correttamente e in assenza di altre variabili indipendenti, sparirà dopo qualche giorno, in quanto la cartilagine usurata dalla coxartrosi rendeva l’arto più corto del normale.

In alcuni casi selezionati, il paziente verrà messo in posizione eretta già dal giorno successivo, per poco tempo e con assistenza: nei giorni successivi verrà incentivato a muoversi sempre di più, per rafforzare la muscolatura e abituarsi alla mobilità con le stampelle, anche se temporanea.

I giorni seguenti all’impianto

In questa fase, gli obiettivi principali sono:

  • la diminuzione del dolore (con farmaci);
  • la creazione dei presupposti per lo svolgimento delle attività quotidiane in autonomia.

Continuando il programma fisioterapico in ospedale (e con grande forza di volontà), i movimenti diventeranno sempre più abituali, sempre più automatici.

Le sessioni di fisioterapia in ospedale sono di due tipi:

  • attive, ovvero in cui il paziente compirà i movimenti;
  • passive, ovvero guidate manualmente dal fisioterapista.

L’importanza di avere costanza negli esercizi una volta rientrati a casa va sempre sottolineata, in quanto è vero che il dolore sparirà, ma la protesi serve a ridare mobilità, non a limitarla: fermarsi e non continuare con questi esercizi porta senza dubbio a limitazioni, che invece con la protesi d’anca si possono eliminare.

A casa

Una volta rientrato a casa, il paziente dovrà sì fare attenzione, ma allo stesso tempo dovrà continuare con gli esercizi di mobilità: evitare l’eccessiva sedentarietà è fondamentale, in quanto i muscoli devono restare attivi e in forza, per dar modo alla protesi di entrare in sintonia con tutte le componenti dell’articolazione.

Per evitare alcuni movimenti, consiglio alcuni semplici accorgimenti:

  • utilizzare un calza-calze e un calza-scarpe per non doversi piegare eccessivamente;
  • utilizzare una pinza per prendere gli oggetti da terra;
  • evitare l’utilizzo di cere per pavimenti ed eliminare i tappeti, per evitare scivolamenti con le stampelle;
  • indossare sempre scarpe o pantofole chiuse;
  • entrare in automobile sedendosi con le gambe fuori dall’auto, per poi portarle insieme dentro (fare la stessa manovra per uscire, però all’inverso);
  • mantenere un’alimentazione sana per impedire l’aumento di peso;
  • mettere un cuscino in auto per evitare la flessione dell’anca oltre i 90°.

Movimenti da evitare

Per quanto riguarda le prime settimane, ci può essere la possibilità di una lussazione dell’articolazione operata: per questo alcuni movimenti vanno evitati, fino a che i legamenti e la capsula acetabolare non si saranno guariti a dovere.

Ecco di seguito alcuni movimenti da evitare:

  • a letto;
  • da seduti;
  • in piedi.

A letto

protesi anca come dormire

Per quanto possibile, cercate di dormire con il volto verso l’alto e le gambe leggermente divaricate.

Evitate in ogni modo:

  • di accavallare le gambe;
  • di eseguire movimenti di torsione del busto (per raggiungere, ad esempio, oggetti sul comodino).

Da seduti

protesi anca come sedersi

Il paziente, a prescindere dalla posizione, non deve assolutamente piegare l’arto operato oltre i 90°. Per questo uno dei movimenti da evitare è quello di raccogliere oggetti da seduti.

Ricordarsi, per il primo mese, di:

  • non incrociare le gambe;
  • non sedersi su sedie o poltrone basse (utilizzare possibilmente sedie con braccioli per aiutarvi nei movimenti);
  • non piegarsi a raccogliere oggetti da terra.

In piedi

protesi anca movimenti da evitare

Sottolineo la necessità di muoversi con costanza e mantenere gli arti in forza, ma alcuni movimenti in piedi vanno evitati, come:

  • incrociare le gambe;
  • chinarsi a raccogliere oggetti;
  • movimenti di torsione del busto (ad esempio per voltarsi verso dietro).

Tutte queste informazioni, come anche la deambulazione con le stampelle, verranno illustrate e insegnate in ospedale durante le sedute fisioterapiche.

Le stampelle verranno utilizzate dalle 3 alle 5 settimane, il tempo per riuscire a riottenere la propria mobilità in autonomia.

Svolgere, in seguito, dell’attività fisica leggera, aiuterà i muscoli a restare forti, allontanando eventuali complicanze post-operatorie e la possibilità di una revisione precoce.

dottor Federico Valli Chirurgo Ortopedico

dr. Federico Valli


Medico Chirurgo
Specializzato in Anca e Ginocchio

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